MOLTO MEGLIOVANTERIE STUMENTALI
OPPURE RIBALTAMENTO DELLA VERITA'
LA CATTURA DEI LATITANTI MERITO DELLA POLIZIA, NON DI
UN GOVERNO CHE TAGLIA LE RISORSE, OSTACOLANDO LA LOTTA
ALLA MAFIA.
Il sindacato delle forze dell'ordine protesta
Il Governo si è preso il merito dei recenti arresti
dei due latitanti mafiosi,Nicchi e Fidanzati.
In questi giorni campeggiano sui media le dichiarazioni dei vari esponenti della maggioranza su quanto il Governo Berlusconi lotti contro la mafia. Ma cosa pensano le forze dell'ordine, protagoniste di questi arresti? Leggete un po' il comunicato del COISP (Coordinamento per l'indipendenza sindacale delle forze di polizia).
Alla cortese attenzione degli organi di stampa
e delle testate giornalistiche:
COMUNICATO STAMPA
DEL 6 DICEMBRE 2009
Oggetto: LA CATTURA DEI LATITANTI MERITO
DELLA POLIZIA,NON DI UN GOVERNO CHE TAGLIA
LE RISORSE OSTACOLANDO LA LOTTA ALLA MAFIA.
- L’ORDINE DI SERVIZIO PER LA SCORTA A
FALCONE TRA LA CARTA DA RICICLARE! -
“La cattura dei due super-latitanti di cosa nostra, Gianni Nicchi
e Gaetano Fidanzati – che segue di pochi giorni l’arresto del
boss Mimmo Raccuglia - rappresenta un nuovo straordinario
successo dellaPolizia e della Polizia soltanto: non certo di un
Governo che si appropria di meriti non suoi, e che anzi
ostacola nei fatti, con i tagli alle risorse, il contrasto alla
criminalità organizzata”. A sostenerlo è Franco Maccari,
Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente
di Polizia.
“Queste brillanti operazioni di servizio – continua Maccari –
sono state possibili solo grazie allo spirito di sacrificio
e al senso del dovere di colleghi valorosi, come quelli
della Squadra Catturandi della Mobile di Palermo e Milano,
ma anche di tanti altri uffici e uomini anonimi nei nomi
ma non nei fatti, che continuano a lavorare senza mezzi
e strumenti adeguati.
I continui tagli daparte del Governo al comparto della
Sicurezza costringono i poliziotti ad anticipare le
spese per il carburante, per gli appostamenti, per i
computer, per la carta, per le missioni.
In segno di ‘gratitudine’, a questi colleghi non
vengono pagati neppure gli straordinari”.
Prosegue Maccari: “Se ancora non è chiaro in
quale stato pietoso versi l’apparato della
Sicurezza,ecco una notizia che lascia
semplicemente agghiacciati: il Reparto Scorte
di Palermo non ha più la carta per stampare
gli ordini di servizio, tanto da essere
costretto a riciclarevecchi fogli, annullandone
il fronte e stampando sul retro (cosa che
avviene in tutti gli Uffici di Polizia,
utilizzando le liste degli arresti domiciliari,
delle sanzioni disciplinari, degli atti di
polizia giudiziaria – alla faccia della riservatezza e della
libertà!!) Ma qui, al Reparto scorte di Palermo, tra quei mucchi
di fogli di carta, un collega ha recuperato l’originale dell’ordine
di servizio del 23 maggio 1992, il giorno della strage di Capaci:
in quel foglio ci sono i nomi degli uomini della scorta di Giovanni
Falcone, rimasti uccisi sull’autostrada insieme al magistrato ed a
sua moglie”.
“Il vero contrasto alla mafia – conclude Maccari - non può che
partire dal rispetto dei Servitori dello Stato che hanno dato la
vita per combattere la criminalità. Un rispetto che deve essere
dimostrato con i fatti: investendo sul comparto Sicurezza,
dotando le Forze di Polizia di risorse, uomini e mezzi adeguati,
garantendo la sicurezza sul lavoro, e non certo affannandosi
negli stanchi rituali dei ‘complimenti’ alle Forze dell’Ordine e
dei sorrisi in conferenza stampa”.
Con richiesta di cortese pubblicazione e consueta attenzione giornalistica.
Nessun commento:
Posta un commento