Ho pochi ricordi di quella antica, immensa casa, dove sono nata...
Emiciclo Garibaldi, ultimo piano, con terrazza aperta, dove ogni tanto "Palmieri", un' aiutante che arrivava dal paese, energica ma un po' bislacca, usciva in preda a strampalate visioni...
"Si!!!... venite... ho visto muoversi le scimmiette del Teatro Augusteo...."
Erano solo i fregi nella facciata del vecchio cinema di fronte. Ma per lei avevano qualcosa di demoniaco che le toglieva la pace.
Mangiava, mangiava... in preda ad una fame atavica, e ciò che non riusciva a mangiare lo portava via..
Per farmi addormentare mi ninnava sulle ginocchia coperte dal grembiule, cantando una canzone in dialetto che poco senso aveva, ma aveva il ritmo giusto: "Tripoli!, fagioli tondi... cadono a fondo e non salgono più!".
Oltre il pianerottolo c'era una grande porta in legno lucido... Ci abitava Donna Maria Berlinguer...
Bussavo colpendo con la mano, perchè non arrivavo al battente. così spesso trovavo la porta aperta...
Questo ricordo, ma non il suo viso da giovane. Solo il gusto delle caramelle che ricevevo ogni volta. Lei era la mia madrina di battesimo.
Ma questa era stata una conquista, visto che al marito, Aldo,
"impenitente comunista", era stata negata in quasi tutte le chiese la possibilità di battezzare.
Andavo su e giù per le scale, saltando la ringhiera. Il vestito corto... le ginocchia sbucciate..
Un giorno vicino alle feste arrivarono ospiti nell'appartamento di fronte. Bussai con la mano. Mi aprirono, c'era confusione.
Un signore, segnato in viso, pronunciò il mio nome con voce bassa e lenta.
Aveva portato dei cioccolatini.
"Enrico Berlinguer, dolce e tenace" (2004)
20 anni fa moriva il segretario del Pci
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a cura di Stefano Latini - sito "solegemello"
TRATTO DA: Per Enrico, per esempio -Padova, Piazza dei Frutti
7 giugno 1999 discorso di Walter Veltroni
LEGGI IL DISCORSO INTEGRALE;
http://www.geocities.com/enricoberlinguer/...
Chi era Enrico Berlinguer Le idee Bibliografia-Links Un pò di musica "Ricordo ancora la folla muta e silenziosa a via delle Botteghe Oscure, ricordo l'arrivo dei treni e delle navi, ricordo Fellini impettito davanti alla bara di Berlinguer, ricordo gli operai dell'Italsider, la fabbrica di Guido Rossa. E ricordo le parole che furono scritte in quei giorni. Ciò che scrisse Norberto Bobbio: "Caratteristica fondamentale di Enrico Berlinguer è stata, a mio avviso, quella di non avere i tratti negativi che contraddistinguono tanta parte della classe politica italiana. Penso alla vanità, all'esibizionismo, all'arroganza, al desiderio di primeggiare che purtroppo fanno parte del 'mestiere', della professione del politico". O quello che scrisse Luigi Pintor : "E' come se quest'uomo integro, verso il quale ho sempre provato un'istintiva amicizia, che in qualche modo sentivo ricambiata, fosse caduto vittima di uno sforzo troppo grande". O quello che scrisse Roberto Benigni : "Il dono breve e discreto che il cielo aveva dato a Berlinguer era di unire parole ad uomini, ora la sua voce è sparita e se è vero, come dice il poeta, che la vita si spegne in un falò di astri in amore, in questi giorni è bruciato il firmamento". Su "La Stampa" di Torino fu scritto amaramente che "Berlinguer predicava rigore, moralità equilibrio, pazienza, fatica, tenacia. Tutte cose così fuori moda".
(Walter Veltroni)
“Un uomo introverso e malinconico, di immacolata onestà e sempre alle prese con una coscienza esigente, solitario, di abitudini spontanee, più turbato che alettato dalla prospettiva del potere, e in perfetta buona fede di cui ci resta un programma sociale, politico, economico, etico e morale non scritto basilare per il futuro democratico e di progresso del nostro Paese." (Indro Montanelli)
Un ringraziamento particolare al sito:
http://www.geocities.com/enricoberlinguer/berlinguer/home.htmlda cui sono estratti alcuni scritti e le foto; a questo link potrete trovare: SCRITTI, INTERVENTI, IMMAGINI
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Fondamentale per la redazione di questa pagina web è stato il libro
"La sfida interrotta. Le idee di Enrico Berlinguer" W.Veltroni - Baldini e Castoldi 1994
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