domenica 29 maggio 2011


Annamaria Massa :
Personalmente comunista lo sono da sempre, ed è stata per me una scelta culturale e di vita, prima ancora che politica, perchè credo nella solidarietá, nella uguaglianza dei cittadini, in una societá dove tutti possano avere opportunitá pre...ssochè uguali e tutti, anche le minoranze e le diversità, siano tutelati, e non credo sia utopia. La Destra rappresentata da Berlusconi e dal partito di sua proprietá è un fenomeno tutto italiano, becera ed impresentabile.ma la maggior parte di quelli che ci stanno dentro, non credo siano solo simpatici cagnolini addestrati, ma bensì consapevoli facenti parte di un colossale sistema affaristico e fortemente colluso, in cui ognuno ci guadagna e anche parecchio.; essi sanno bene che il sistema regge fino a quando reggerá il capo, pertanto è loro interesse difenderlo ad oltranza: SIMUL STABUNT,SIMUL CADENT!!


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De Magistris: «Oltre le ideologie, per uscire dal regime berlusconiano» .
Venerdì 27 Maggio 2011 20:01 ..
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Un movimento popolare «post ideologico ma idealista». Un movimento "antipolitico" perché «desideroso di nuova politica». È questo il movimento di cui Luigi De Magistris si fa portavoce. Al di là di destra e sinistra. Per andare oltre. Oltre Berlusconi «che non ha autorità politica e morale», «oltre l'orizzonte dei partiti» perché il fatto che «la legge sia rispettata da tutti e sia uguale per tutti, non ha colore partitico ed è interesse di tutti i cittadini». Oltre. A Napoli come a Milano, per realizzare il «colpo definitivo ad un regime».

Che cosa sente di rispondere a Berlusconi che ha detto "con De Magistris manette sulla città", che la accusa di demagogia, che la addita come forcaiolo?
Berlusconi è uomo che fugge la legge e i tribunali, che ha offeso Costituzione e istituzioni, che da tempo porta avanti un golpismo antidemocratico, dunque non ha autorità politica e morale per parlare di giustizia. E' un personaggio da spettacolo, che ha ridotto la politica a mera propaganda permanente, spot elettorale costante, solleticando sempre le pulsioni sociali più istintive, trasformandosi in un populista di scarso valore, quindi non ha autorità politica e morale per accusare me e quanti, a Napoli, stanno realizzando una rivoluzione pacifica. Il movimento di riscossa nato intorno alla mia candidatura è un movimento popolare e socialmente trasversale: quanto di più distante dal populismo. Personalmente mi sento uomo di popolo, in "connessione sentimentale" con i cittadini, per usare un'espressione di Gramsci. Sono sempre stato un garantista che da pm ha applicato solo l'art.3 della Costituzione, quindi non mi sento affatto un manettaro o un forcaiolo. Il problema è che Berlusconi alza i toni, come del resto il candidato PdL Lettieri, perché cosciente che Napoli ha segnato una sconfitta che è anche la sua sconfitta: quella della politica che tradisce le promesse (vedi rifiuti), quella affarista e opaca di Cosentino a cui Berlusconi ha demandato il controllo del partito in Campania, quella antimeridionalista imposta al suo governo dalla Lega che lo ricatta.

Lei ha detto "a Napoli siamo già oltre Berlusconi", esattamente come fece Fini a Mirabello lo scorso settembre. Quella che Granata ha definito "terza repubblica" è essere "oltre Berlusconi" e anche fuori dagli schieramenti?
A Napoli siamo oltre Berlusconi nel senso che questo movimento popolare, capace di andare oltre l'orizzonte anche dei partiti del centrosinistra, vede protagonista una società civile profondamente democratica, attiva e critica, legata alla Costituzione, consapevole che non c'è altra strada per realizzare una società giusta e sviluppata se non quella del rispetto dei diritti, dei beni comuni, della diversità. Del resto, a Napoli e Milano, pur con diversità importanti, si gioca la realizzazione del colpo definitivo ad un regime che da tempo si sta sfaldando. A Napoli, Berlusconi pensava di vincere al primo turno, invece è già stato sconfitto, indipendentemente dal risultato finale, e sarà costretto a farci i conti, come del resto per Milano, dove il referendum sulla sua persona si è trasformato per lui in una sua sconfitta, grazie all'ottimo risultato raggiunto da Pisapia.

Crede ci sia un elettorato di destra o di centro destra che, ad esempio sui temi della legalità, potrebbe riconsocersi nella sua candidatura?
Le 35mila preferenze che ho registrato al primo turno confermano il cospicuo voto disgiunto che mi ha riguardato, dunque il fatto che rappresento un riferimento politico trasversale. Del resto la mia candidatura è nata con questo significato, che infatti è stato colto dai cittadini, ovvero la mia voglia di essere sindaco per Napoli, per tutti i cittadini, al di là dei confini dei partiti che mi hanno sostenuto. Questo movimento popolare pacifico, infatti, è post ideologico ma idealista, di protesta e di proposta, antipolitico nel senso che è critico verso "questa" politica, la quale negli ultimi 20 anni, soprattutto a Napoli, ha dismesso il suo compito e il suo fine: essere al servizio dei cittadini. Antipolitico nel senso di desideroso di nuova politica, basata sulla società civile e sulla democrazia partecipata. Il bisogno di legalità e il diritto alla legalità, come certezza che la legge sia rispettata da tutti e sia uguale per tutti, non ha colore partitico ed è interesse di tutti i cittadini. Il fatto che me ne faccia portavoce, che sia tra i miei contenuti politici e programmatici, può sicuramente portarmi ad ottenere un consenso anche nel centrodestra.
Lina Urbani

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